Anno Sociale: 2013-2014
I martedì di San Domenico
Martedì 14/01/2014 | Ore: 21,00
Una donna un’artista: Anna Magnani
14 e 28 gennaio 2014-Due serate dedicate all’universo femminile
La prima serata è dedicata alla grande Anna Magnani artista e donna. Un monologo di 60 minuti in atto unico tratto dal testo teatrale di Franco D’Alessandro, ROMAN NIGHTS.
Si tratta di un omaggio che prende vita, dopo gli ottimi riscontri di pubblico e stampa ottenuti a Cleveland, Los Angeles, Torino, Roma a New York. Siamo nell’anno che celebra il quarantennale della sua morte e l’America ha amato tanto la nostra attrice. La Cineteca di Bologna ha appena restaurato uno dei film più interessanti: Risate di gioia di Monicelli.
Lidia Vitale è Anna Magnani, nel testo di D’Alessandro; dona corpo ed essenza ad undici momenti significativi, altrettanti colloqui ideali, componendo un ritratto pubblico e privato dell’icona del cinema neorealista italiano.
Il testo rivela i tratti più intimi e affascinanti non solo della sua vita, tumultuosa dentro e fuori la scena, ma anche della sua straordinaria carriera di artista riconosciuta a livello internazionale – è stata la prima attrice non americana a vincere un Oscar. L’autore, in questo nuovo lavoro esplora gli aspetti drammatici, divertenti e allo stesso tempo toccanti della donna e dell’artista. Dal fallimento del primo matrimonio con Alessandrini, alla sua storia con Massimo Serato da cui ha avuto il suo unico e amatissimo figlio, al grande amore con Roberto Rossellini con cui ha condiviso vita e arte.
Anna Magnani,vissuta a cavallo tra gli anni ‘30 e ‘70, ha combattuto per tutta la vita: per avere gli stessi diritti lavorativi degli uomini, per imporre un’immagine di donna diversa, per ottenere la patria potestà del figlio, Luca Magnani; ma soprattutto ha combattuto per restare fedele a se stessa e alla propria arte, in cui l’attrice Magnani non può prescindere dalla donna Anna.
Nella seconda serata si parlerà del rispetto negato alla donna, partendo soprattutto dalla violenza sulle donne, e non solo. Il crescente numero di soprusi perpetrati su chi è in posizione subordinata, frutto di una vecchia concezione di patriarcato, retaggio culturale ancora insito nella mente di molti, pone l’accento sulla necessità di ripartire da un lavoro di educazione che modifichi il livello culturale e coinvolga tutti gli ambiti sociali. Contro questo tipo di violenza, abbiamo visto, si moltiplicano le iniziative in tutto il mondo, grazie anche all’attenzione dei mass media, che svolge un ruolo importante se contribuisce a costruire un cambiamento di mentalità.