Tra i maggiori studiosi dello sciamanismo, Diószegi Vilmos, le cui spedizioni etnografiche tra le più remote regioni dell’Asia nord-orientale hanno dato un contributo fondamentale allo studio dei popoli
siberiani, ha dedicato alcune importanti trattazioni alle sopravvivenze della religione precristiana degli antichi magiari conservate nel folklore e nelle credenze popolari ungheresi. Ricostruzione della visione
del mondo dei magiari pagani al tempo del loro arrivo nel bacino dei Carpazi, alla fine del IX secolo, questo saggio del 1967 mette in evidenza gli elementi di continuità tra gli operatori del magico della tradizione ungherese e lo sciamanismo uralico e altaico, delineando inaspettati agganci culturali tra l’Europa e il mondo siberiano. La figura del táltos, la sua nascita con un numero superiore di denti, l’iniziazione attraverso il “sonno duraturo” e lo smembramento, la scalata dell’albero cosmico etc. trovano un puntuale corrispettivo nella tradizione sciamanica dei popoli dell’Eurasia settentrionale.
Questa monografia, pubblicata da Vocifuoriscena in occasione del centenario della nascita di Diószegi Vilmos, apre uno squarcio inedito e sorprendente sul mondo religioso e magico degli antichi ungheresi. ...