Anno Sociale: 2012-2013
I Martedì di San Domenico
Ora evento: 21.00
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I Martedì di San Domenico
in collaborazione con la FTER
Evangelizzazione e i mezzi di comunicazione
In Israele una volta un uomo disse queste parole: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”. Quell’uomo era Gesù. Con quelle parole, riportate nell’Evangelo di Matteo al capitolo 28,16-20, egli diede il mandato ai suoi discepoli di evangelizzare le genti sino ai confini della terra. L’evangelizzazione è, dunque, sempre stata uno dei pilastri fondamentali della Chiesa sin dalle sue origini, come ha ben illustrato nella sua introduzione in qualità di moderatore Maurizio Tagliaferri, docente di Storia della Chiesa allo FTER, alla serata de “I Martedì di San Domenico” avente per tema “Evangelizzazione e mezzi di comunicazione”. Protagonisti dell’appuntamento due esperti dell’uso dei mass media: l’arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, e il decano dei vaticanisti italiani, Luigi Accattoli. Lo stesso Tagliaferri prima di passare la parola a mons. Celli ha voluto sottolineare come il concilio Vaticano II, in uno dei suoi decreti, ha ribadito l’utilità degli strumenti di comunicazione, anche se oggi si dovrebbe parlare più propriamente di ambiti di cultura, di spazi sempre più dilatati per via di modalità di dialogo impensabili sino a pochi anni fa. Non a caso l’incontro della serata è stato incentrato sulla constatazione che il giorno immediatamente successivo, il 12 dicembre 2012, sarebbe stato caratterizzato dal primo tweet dell’allora papa Benedetto XVI: una significativa “prima volta” nella storia delle telecomunicazioni. Mons. Celli, richiamandosi a questa “piccola rivoluzione”, ha posto l’attenzione del pubblico sul fatto che la cosa più importante è come far risuonare il Vangelo e il messaggio del papa in 140 caratteri, massimo consentito per “twittare”. Ciò che ha spinto il papa a scegliere questo genere di comunicazione è stato il desiderio di essere presenti laddove gli uomini e le donne si trovano. Un desiderio, però, selettivo. I 140 caratteri di Twitter sono infatti una sfida per rispondere alla domanda di fede che caratterizza il nostro quotidiano. Una sfida che comporta un dialogo diretto con credenti e non credenti, con persone alla ricerca di una risposta e altre che, invece, si fermano allo scarsamente intelligente insulto. Per Luigi Accattoli l’adozione di Twitter, che di fatto ha scavalcato le mura vaticane, è positiva proprio perché la Chiesa deve stare al passo con i tempi e, dunque, adottare i nuovi mezzi di comunicazione, di importanza pari a quelli storicamente dati nelle varie epoche passate (dalla pittura, all’architettura e alla musica). C’è, tuttavia, un problema: essere dappertutto nella Rete globale comporta il rischio di esporsi “senza rete” al vasto mondo. In questo senso le mura vaticane non sono più impenetrabili. La Chiesa è pronta ad uscire in campo aperto? A questo interrogativo mons. Celli ha risposto con l’esempio di quell’Uomo della Galilea seguendo il quale un pugno di apostoli, di inviati, ha imparato a essere lievito della storia, non semplici ripetitori di aride formulazioni dogmatiche. In fondo anche con un semplice “cinguettio” è possibile far giungere agli uomini, alle donne, ai ragazzi, ai delusi, agli infuriati, ai smarriti del mondo contemporaneo la Parola vivente che non ebbe bisogno di scrivere nulla per portare la salvezza nel mondo.
Giornalista, scrittore e vaticanista
Biografia
Dopo essere stato in gioventù condirettore di “Ricerca”, la rivista degli universitari cattolici della FUCI, e del Regno (quindicinale bolognese di informazione religiosa), Accattoli inizia la carriera lavorando per il “Foglio di Bologna e Modena”, quotidiano che esce per soli cinque mesi nel 1975 e per La Repubblica a partire dai “numeri zero” in vista della prima uscita in edicola nel 1976.
Nel 1981 inizia a scrivere sul Corriere della Sera.
docente di Storia della Chiesa, FTER
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Giornalista, scrittore e vaticanista
Biografia
Dopo essere stato in gioventù condirettore di “Ricerca”, la rivista degli universitari cattolici della FUCI, e del Regno (quindicinale bolognese di informazione religiosa), Accattoli inizia la carriera lavorando per il “Foglio di Bologna e Modena”, quotidiano che esce per soli cinque mesi nel 1975 e per La Repubblica a partire dai “numeri zero” in vista della prima uscita in edicola nel 1976.
Nel 1981 inizia a scrivere sul Corriere della Sera.
docente di Storia della Chiesa, FTER